Dall'Iraq 70 bambini per essere curati
 
ROMA, 19 giu - Da Erbil, nel Kurdistan Iracheno, all'Italia: 70 bambini, gravemente malati, arriveranno negli ospedali di Roma e Milano per essere curati.
 
Ad annunciarlo e' la Fondazione Istituto Mediterraneo di Ematologia (Ime), che sottolinea come si tratti della ''prima significativa tappa della nuova cooperazione civile tra Italia e Iraq''.
Un percorso che passera' anche per gli ospedali di Roma e della Regione Lazio: 6 piccoli verranno infatti ricoverati presso il Policlinico di Tor Vergata, 4 al Policlinico, 2 al San Giovanni, 6 al San Camillo e 5 bambini cardiopatici all'Ospedale Bambino Gesu'.
 
Due voli dalla regione del Kurdistan Iracheno porteranno i bambini nel nostro paese, e insieme a loro arriveranno anche 20 medici: parteciperanno a corsi di aggiornamento e specializzazione.
 
L'obiettivo, sottolinea l'Ime, ''e' quello di proporre un 'modello italiano' di collaborazione, quello stesso modello di cooperazione portato avanti dalla Fondazione. Un approccio alla cooperazione che in questi anni ci ha permesso di mantenere aperti canali di collaborazione concreta con il principale ospedale di Baghdad e, contemporaneamente, di lavorare a un intervento sanitario nella Regione Autonoma del Kurdistan Iracheno''.
 
La Fondazione Ime, sottolinea una nota, nasce per affrontare, partendo dai risultati di eccellenza raggiunti in Italia, le drammatiche emergenze rappresentate in molti paesi dalle leucemie e dalla talassemia.
 
Attualmente, sta ampliando il suo raggio d'azione e punta a realizzare nuovi progetti per la tutela della salute di madri e bambini.
 
Ai vertici della Fondazione, come direttori clinico-scientifici, i professori Franco Mandelli e Guido Lucarelli e il commissario straordinario Ilja Gardi. ''Questo viaggio afferma Gardi e' la prova concreta di quanto sia rilevante il valore aggiunto portato da un progetto costruito come una 'rete'.
 
Infatti, grazie alla collaborazione con l'ospedale Meyer di Firenze, siamo riusciti a portare in Italia un numero insperato di bambini talassemici.
 
Naturalmente ci auguriamo che il rapporto con questa importante struttura, e con la regione tutta, continui a crescere''.
 
Con i voli da Erbil, conclude l'Ime, ''non partiranno solo bambini bisognosi di cure specialistiche, ma partira' un grande progetto di cooperazione tra due paesi e due popoli convinti che la costruzione della pace e della convivenza passino attraverso il lavoro e l'impegno comuni''.
 
Costruttori di speranza per l’Iraq
martedì 20 giugno 2006